La nuova frontiera della moda è vintage

Acquisendo Depop, Etsy, l’amazon dell’artigianato e piattaforma preferita da chi cerca pezzi originali, fatti a mano, diversifica il proprio business espandendosi in un settore confinante, quello del second-hand, e attira un pubblico molto più giovane rispetto agli attuali utenti della piattaforma. Basti pensare che il 90% degli utenti di Depop ha meno di 26 anni – fa parte della Z Generation – e è alla ricerca di vestiti vintage o streetwear.

Quali sono le ragioni dietro questo acquisto?
Il trend dello scambio dei prodotti usati è tornato per restare: secondo boston consulting group il mercato mondiale degli abiti di seconda mano vale 401 miliardi ed è previsto in crescita dal 15% al 20% all’anno per i prossimi 5 anni.
Le piattaforme di ri-commercializzazione rispondono al bisogno dei consumatori di vendere, comprare e vivere in modo più sostenibile ma anche più personalizzato: permettono di ridurre gli sprechi, in particolare quelli riguardanti il mondo della moda, e di entrare in possesso di capi unici, in linea con le tendenze del momento, e che raccontino una storia.
La prossima ondata di consumatori di lusso è una generazione fluida che pensa che i vestiti vintage siano cool: se le previsioni sono corrette e la Z Generation costituirà il 40% della domanda di capi di lusso entro il 2035, può valere la pena ripensare il proprio modello di business – come sta già facendo Levi’s con lo shop online Levi’s second hand.

Depop e Etsy ci insegnano che non è sempre necessario inventarsi qualcosa di estremamente innovativo per essere rilevanti: a volte basta rendere più accessibili e moderne modalità di consumo a noi già familiari.

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